Benedizione e maledizione: lo facciamo più di quanto pensiamo
Due modalità opposte che appartengono ad ognuno di noi.
Due modalità opposte che appartengono ad ognuno di noi.
In questo articolo parliamo di benedizioni e maledizioni, due modalità che appartengono ad ognuno di noi. Scopriremo come si tratti di aspetti collegati all’anima che generano effetti di lunga durata, infatti l’anima è immortale.
Ma comprenderemo anche che i pensieri, gli schemi comportamentali, i pregiudizi e gli stereotipi sui quali si basano buona parte delle maledizioni possono essere cambiati e trasformati in benedizioni. La maledizione in alcuni rari casi può anche essere associata a pratiche esoteriche che ne amplificano e aggravano la portata.
La benedizione è l’obiettivo di ogni persona matura e non ha nulla a che fare con aspetti liturgici religiosi, ma con le scelte di vita.
L’anima è la sede della personalità e dell’individualità
Le benedizioni e le maledizioni, etimologicamente “dire bene” (bene dicere) e “dire male” (malus dicere), partono da un movimento interiore, cioè da un moto dell’anima. L’anima è la sede della personalità e dell’individualità, cioè dei pensieri, dei sentimenti e della volontà di una persona. L’anima corrisponde alla psiche ed è differente per ogni persona, inoltre è sussistente, cioè continua ad esistere anche dopo la morte del corpo.
L’anima non è il cervello, anche se lo utilizza come base fisiologica per strutturare pensieri ed emozioni e determinare effetti sensibili nel corpo, perché il cervello muore con il corpo, ma l’anima rimane.
Quindi i pensieri e le emozioni creati da ognuno di noi non finiscono nel nulla dopo la morte, ma continuano a condizionare indirettamente la vita di altri sulla terra e hanno bisogno di essere purificati in cielo. Il senso teologico del Purgatorio è proprio quello di essere un luogo di consapevolezza e trasformazione dell’anima in vista dell’incontro glorioso e pieno del Paradiso.
L’anima, cioè la psiche, è la cerniera tra il corpo e lo spirito.
Lo Spirito è la scintilla divina presente in ognuno di noi, è la Persona, cioè l’immagine di Dio incritta nei geni di ogni uomo e donna, è un ricordo ancestrale pre-esistente che ispira pensieri di amore, solidarietà e dono indipendentemente dalla religione o dalle credenze.
Suggestioni ad opera dello spirito del male
Le tentazioni dal punto di vista psicologico nascono da pulsioni legate a bisogni irrisolti, invece dal punto di vista teologico da suggestioni ad opera dello spirito del male che partono dalle fragilità caratteriali della persona tentata.
La personalità di ogni essere umano è forgiata in piccola parte dalla genetica, che determina le predisposizioni collegate al temperamento, in buona parte dalle esperienze di vita che determinano il carattere, ma in parte anche dalle ispirazioni da parte dello Spirito Santo e dalle suggestioni da parte dello spirito del male che determinano l’orientamento morale.
Le ispirazioni provengono dallo Spirito Santo
Suggestioni e maledizioni sono correlate, infatti dietro al male-dire c’è sempre una suggestione che porta a valutare negativamente sé stessi e il prossimo, al contrario le ispirazioni nascono all’interno della persona e sono guidate dallo Spirito Santo, che evoca pensieri di bene verso sé stessi e il prossimo, e questo dinamismo non può che portare ad una benedizione.
Adamo ed Eva hanno fallito non perché hanno cercato di somigliare a Dio, ma perché hanno cercato di essere come Dio, confondendo il proprio io limitato di creatura con l’illimitata onnipotenza del Creatore. E in questo modo si sono posti nell’ottica della maledizione.
Anche se il luogo di partenza è opposto sia le suggestioni demoniache che le ispirazioni divine hanno come luogo di comune espressione la psiche, cioè l’anima.
Per i cristiani lo spirito umano è governato dallo Spirito Santo, che è in relazione trinitaria con il Padre e il Figlio. Ognuno è creato ad immagine e somiglianza di Dio, ma l’immagine è data mentre la somiglianza va realizzata, occorre cioè lavorarci per resistere alle tentazioni che costantemente allontanano l’immagine originale dalla somiglianza.
Una somiglianza con Dio da realizzare
La nostra somiglianza con Dio si realizza giorno dopo giorno e si fonda su tre aspetti:
Libertà, moralità e socialità entrano a far parte della personalità e danno vita a situazioni dove prevale il dire-bene oppure a il dire-male.
Sia per quanto riguarda le benedizioni che le maledizioni ci sono quelle pronunciate da altri su di noi, quelle che pronunciamo noi sugli altri e quelle che pronunciamo noi su noi stessi. Ecco qualche esempio.
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L’anima viene sovente identificata con il cuore
L’anima nel linguaggio biblico viene sovente identificata con il cuore, che alimenta in modo sensibile maledizioni o benedizioni che poi vengono esplicitate attraverso la parola. Vale la pena di riflettere su quanto ci ricorda Gesù:
«Ascoltate e intendete! Non quello che entra nella bocca rende impuro l’uomo, ma quello che esce dalla bocca rende impuro l’uomo!». […] «Non capite che tutto ciò che entra nella bocca, passa nel ventre e va a finire nella fogna? Invece ciò che esce dalla bocca proviene dal cuore. Questo rende immondo l’uomo. Dal cuore, infatti, provengono i propositi malvagi, gli omicidi, gli adultèri, le prostituzioni, i furti, le false testimonianze, le bestemmie». Mt 15,10-19
Insomma, dal cuore provengono sia le maledizioni che le benedizioni, dipende dalla sua disposizione. Quindi occorre stare molto attenti a ciò che esce dal cuore, perché la parola è performativa, cioè crea e plasma costantemente la realtà.
Anche le neuroscienze concordano: il cervello, attraverso la plasticità neuronale e l’attivazione di nuove sinapsi, si plasma costantemente attraverso i pensieri e le emozioni, creando nuovi circuiti oppure stabilizzando quelli vecchi. I pregiudizi e gli stereotipi sono un chiaro esempio di circuiti celebrali stabili che sostengono credenze più o meno funzionali. Questi circuiti determinano reazioni facilitate oppure automatiche di benedizione o maledizione nelle differenti occasioni. Vale quindi la pena di prestare grande attenzione al nostro cuore.
Benedizioni e maledizioni nascono dall’anima e si concretizzano con la parola, influenzano la nostra personalità e quella degli altri, infine sono strumenti spirituali perché avvicinano o allontanano l’anima da Dio, quindi facilitano oppure ostacolano l’evoluzione spirituale.
Le maledizioni sono collegate con le suggestioni demoniache e allontanano l’uomo dalla somiglianza con Dio, invece le benedizioni sono collegate alle ispirazioni divine e avvicinano l’immagine di Dio presente in ogni essere umano con la somiglianza.
Infine abbiamo visto che la sede delle benedizioni e delle maledizioni nel linguaggio biblico è il cuore, ad occorre particolare vigilanza affinchè nel cuore entri buon cibo.
È giornalista pubblicista, enologo, dottore in scienze e tecniche psicologiche, counselor professionista e mediatore familiare. È co-fondatore dell’associazione Famiglia della Luce con Camilla e titolare di Ascolti di Vita.
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