Nome e logo
I significati profondi e simbolici del nome e del logo dell’Associazione
“Famiglia della Luce con Camilla” racchiude molti significati radicati nella missione spirituale dell’associazione. In particolare:
“Famiglia” è il luogo di nascita, crescita, accoglienza, condivisione, conforto e solidarietà per antonomasia. Molti soci nei primi mesi di vita dell’Associazione hanno trasmesso ai membri del Consiglio Direttivo testimonianze verbali o scritte che evidenziavano il loro “sentirsi in famiglia” durante le iniziative di preghiera, formazione e condivisione proposte.
“Luce” è riferimento diretto a Colui che ha affermato: «Io sono la luce del mondo; chi segue me, non camminerà nelle tenebre, ma avrà la luce della vita» (Gv 8,12), quindi è il tentativo, attraverso Lui, di rischiarare il buio mortifero morale e psico-spirituale che avvolge la nostra società; inoltre Luce è simbolo di opposizione e combattimento nei confronti della tenebra generata dallo spirito del male.
“Camilla” è la figlia maggiore dei due fondatori Elisabetta Fezzi e Fabrizio Penna, prematuramente scomparsa nel Giugno 2015. Ha cercato la Luce ed ha combattuto a lungo contro le tenebre: l’associazione è nata ad opera della sua famiglia e degli amici più cari come conseguenza diretta della sua particolare esperienza. Dopo la sua morte nel Settembre 2015 l’associazione ha assunto il suo nome attuale.
Il logo è stato realizzato dal nostro associato Luca Maria Marchi, ed è frutto di una lunga elaborazione.
Molte delle indicazioni e delle simbologie presenti in esso sono scaturite da intuizioni durante momenti di preghiera. In particolare i significati simbolici presenti sono:
I raggi di Luce – La Luce viene simboleggiata dai raggi “fisici e contemporaneamente spirituali” di un sole stilizzato, formato da una raggiera che nella calotta superiore è costituita da raggi sottili ed eterei che puntano verso l’alto (dimensione umana spirituale), mentre la calotta inferiore è costituita da raggi spessi e pieni che puntano verso il basso (dimensione umana fisica).
I raggi della Divina Misericordia – Dalla raggiera inferiore partono e si staccano due raggi rispettivamente di colore celeste e rosso chiaro che simboleggiano la divina misericordia di Dio verso l’umanità secondo la visione di Santa Faustina Kowalska. I due raggi intersecano posteriormente la parola “Famiglia” del logo vivificandola.
L’abbraccio – Se viene estrapolata dall’insieme esclusivamente la calotta superiore più sottile della raggiera si ritrova simboleggiato l’abbraccio divino verso l’umanità (imposizione delle mani di Dio), al contrario estrapolando la calotta inferiore più massiccia si ritrova simboleggiato l’abbraccio umano verso il divino (elevazione delle mani verso Dio).
La Croce e l’Ostensorio – Dalla raggiera di Luce emergono stilizzati quattro raggi prolungati, due sul piano mediano orizzontale e due sul piano mediano verticale, a simboleggiare la croce latina. Il braccio verticale inferiore debitamente prolungato dona all’insieme l’aspetto di un ostensorio eucaristico, enfatizzato da una linea orizzontale posta alla base del braccio al di sopra della quale viene ospitata la scritta “Associazione non profit”. Questo a significare che la vita dell’Associazione è legata e sottomessa a ciò che sta “sopra”.
L’Eucaristia – Il cuore del logo è rappresentato dallo spazio circolare posto all’interno della raggiera, evidente simbolismo che riporta a Gesù Eucaristia. Tale simbolismo è ulteriormente rafforzato dal trigramma IHS che campeggia nel centro del cerchio. Ciò a sottolineare che uno dei punti fondamentali della vita spirituale dell’Associazione è la regolare adorazione eucaristica.
Il trigramma “IHS” – Posto al centro dei raggi rappresenta un Cristogramma risalente ai primi secoli d.C. La sigla IHS compare per la prima volta nel III secolo fra le abbreviazioni utilizzate nei manoscritti greci del Nuovo Testamento. Essa indica il nome ΙΗΣΟΥΣ (cioè “Iesous”, Gesù, in lingua greca antica con caratteri maiuscoli). L’abbreviazione greca è stata successivamente re-interpretata in vario modo come una sigla latina (in realtà un acronimo inverso) o in altre lingue moderne. L’interpretazione più diffusa è: Iesus Hominum Salvator, tradotto in lingua italiana come “Gesù Salvatore degli Uomini” (cioè “dell’Umanità”). Un’altra reinterpretazione è “In Hoc Signo [vinces]” (“con questo segno [vincerai]”), frase che avrebbe guidato Costantino I nella vittoria contro Massenzio, alludendo al segno della croce che spesso vi compare affiancata. L’abbreviazione IHS diventò popolare e si trasformò in un monogramma in seguito al diffondersi della devozione verso il Santissimo Nome di Gesù. Nel XII secolo ne fu promotore san Bernardo da Chiaravalle e successivamente san Bernardino da Siena, a cui si deve il trigramma aggiunto di una croce sopra il trattino traversale della H maiuscola e circondato da un sole a dodici raggi. Ignazio di Loyola scelse tale simbolo come proprio sigillo (1541) e successivamente la Compagnia di Gesù lo adottò come proprio emblema. Non a caso il simbolo IHS campeggia oggi anche nel sigillo del gesuita Papa Francesco.
Siamo un gruppo di fede che agisce con il fine di accogliere il meglio di ognuno di noi ed aiutare chi ha bisogno. Agiamo sul territorio oppure online con volontà e abnegazione, per dare supporto e guidare in un cammino di crescita umana e spirituale.