Dal senso di colpa al senso del peccato
Quali le differenze e come viverle nella propria vita
Quali le differenze e come viverle nella propria vita
In questo articolo si parlerà delle differenze tra senso di colpa e senso del peccato. Apparentemente si tratta di aspetti simili che sovente vengono confusi, ma qui verranno messe in evidenza le differenze e si scoprirà che è importante conoscere le molteplici sfaccettature di questo argomento a cavallo tra morale e psicologia.
Il sacerdote psicoterapeuta Don Giuseppe Sovernigo è uno degli autori che ha trattato con ampiezza le differenze tra il senso di colpa e il senso del peccato. In sintesi nel suo libro Senso di colpa, peccato e confessione. Aspetti psicopedagogici (EDB, Bologna, 2000), Sovernigo ha evidenziato tre differenti sensi di colpa: uno psicologico, uno morale e uno religioso. Quest’ultimo combacia con il senso del peccato.
La trasgressione di una regola produce senso di colpa
Il senso di colpa psicologico nasce dalla trasgressione di una regola personale ritenuta valida, oppure dalla trasgressione di una regola sociale valida nel proprio contesto socio-culturale.
Ci si sente colpevoli per aver fatto qualcosa che non si doveva fare in quanto vietato, non per aver agito contro le proprie convinzioni. Ne consegue che in questo caso la regola non è stata interiorizzata ma semplicemente subita.
Dalla trasgressione deriva un sentimento di angoscia per aver oltrepassato una frontiera immaginaria che espone a possibili rappresaglie e vendette da parte di misteriosi custodi. Nasce allora un desiderio istintivo di fuggire le conseguenze della trasgressione, di annullare la punizione e di riacquistare sicurezza e legalità utilizzando rituali di espiazione.
In molti cristiani immaturi la confessione è vissuta proprio come ritualità magico-espiatoria, con lo scopo più o meno conscio di placare la divinità arrabbiata. Queste persone tendono a confessarsi in modo compulsivo e di solito confessano sempre gli stessi peccati. Scopriremo invece che lo scopo della confessione sacramentale è ben altro…
Il senso di colpa morale produce vergogna
Il senso di colpa morale è molto diverso da quello psicologico, perché corrisponde alla trasgressione di un valore nel quale la persona crede: è collegato all’io etico e coinvolge la coscienza morale.
Se le scelte di vita si ispirano ai principi valoriali, la persona sperimenta un profondo senso di soddisfazione conseguente alla realizzazione di sé e del bene comune. Quando invece si viene meno agli impegni morali assunti si combatte contro sé stessi, cioè contro la propria coscienza.
Allora emerge un senso di colpa tipico, che produce frustrazione e vergogna per aver tradito i propri principi. Ciò esige una riparazione che consenta alla persona di riacquistare stima e valore ai propri occhi e a quelli del gruppo umano di appartenenza.
Anche in questo caso per i cristiani la confessione sacramentale svolge un ruolo importante, non solo perchè parte da un salutare esame di coscienza ma perchè è anche associata al proposito di non peccare più e di provare a riparare.
Il peccato attenua o interrompe la relazione con Dio
Infine c’è un senso di colpa religioso che corrisponde al senso del peccato e matura all’interno di uno specifico sistema di credenze religiose che comporta la consapevolezza di un’attenuazione o della rottura della relazione con Dio.
Per i cristiani tale relazione poggia sulla convinzione di essere creature realizzate ad immagine e somiglianza della divinità.
L’immagine divina è pre-esistente, non è collegata a specifiche scelte di vita, e si concretizza attraverso un orientamento naturale verso l’amore e il dono di sé. Al contrario la somiglianza divina è frutto di una tensione e di un adattamento continui per cercare di aderire all’immagine divina presente in noi, e si realizza attraverso azioni quotidiane supportate dalla grazia.
Quindi quando si pecca ci si allontana dalla somiglianza con Dio, ed avviene un’attenuazione, oppure una rottura nel caso di peccati molto gravi, della relazione con Dio. La presenza del senso del peccato produce il rimorso, che è un disagio sano ed immediato, proporzionato all’entità della colpa, che provoca dolore e, a volte, anche le lacrime. Si è pienamente coscienti di essersi allontanati sia dalla propria missione di vita che dalla personale relazione con Dio.
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Il sacramento della confessione cancella il peccato ma non le sue conseguenze
Un peccato adeguatamente confessato viene cancellato dal sacramento della riconciliazione, ma le conseguenze restano e non possono essere cancellate: se ho ucciso una persona non torna in vita dopo la confessione, anche se è stata cancellata la colpa.
Le conseguenze del peccato possono solo essere corrette attraverso comportamenti di giustizia riparativa sia materiale che spirituale, come le opere di carità e la preghiera di intercessione.
Sulla preghiera di intercessione praticata in particolari luoghi o periodi dell’anno si basano le indulgenze plenarie, che consentono di cancellare
L’indulgenza cancella le conseguenze spirituali del peccato
le conseguenze spirituali sia della nostre colpe che dei defunti per i quali applichiamo l’indulgenza.
È un grande gesto di carità che si svolge nell’ambito della comunione dei santi, cioè in una relazione spirituale d’amore tra vivi e defunti che non conosce spazio e tempo.
In questo articolo abbiamo parlato delle differenze tra senso di colpa e senso del peccato e abbiamo scoperto che esistono tre differenti sensi di colpa: uno psicologico, uno morale e uno religioso che combacia con il senso del peccato. Abbiamo anche visto che possono generare differenti modalità di accostarsi alla confessione sacramentale più o meno sani, infine abbiamo scoperto che il sacramento della riconciliazione assolve dalle colpe ma non cancella le conseguenze del peccato, che possono solo essere corrette attraverso comportamenti di giustizia riparativa sia materiali che spirituali.
È giornalista pubblicista esperto del settore eno-agro-alimentare, è psicologo, counselor professionista e mediatore familiare. È anche co-fondatore dell’associazione Famiglia della Luce con Camilla e titolare di Ascolti di Vita.
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