Psicologia ed esorcismo: collaborazione possibile?
Un argomento di grande attualità trattato tra fede e ragione
Un argomento di grande attualità trattato tra fede e ragione
In questo articolo viene esaminato il ritorno dell’esorcismo in molti contesti culturali e le aree di collaborazione tra esorcisti ed esperti della salute mentale. Sono molte le possibili aree di sovrapposizione tra psicopatologia e demonologia, per compiere un serio discernimento occorrono esperienza e competenza.
Di fatto la transizione dal modernismo al postmodernismo ha facilitato il recupero e la riemersione di credenze e tradizioni circa le azioni demoniache straordinarie che si pensavano abbandonate e relegate al bigottismo religioso. Questo almeno in occidente, visto che in altri contesti culturali tali credenze e relative pratiche rituali non sono mai davvero scomparse.
IL RITORNO DELL’ESORCISMO
Nel mio ultimo libro “Il ritorno dell’esorcismo” Ed San Paolo per trattare l’argomento ho utilizzato una visuale allargata, filosofica, antropologica, storica, psicologica e spirituale.
Se dalla filosofia, dall’antropologia, dalla storia e dalle religioni ci si potevano aspettare ampi riscontri, fa riflettere il fatto che anche la psichiatria e la psicologia stiano affrontando l’argomento delle malattie spirituali in modo più libero e scientifico rispetto al passato.
Fede e ragione possono trovare anche in questo campo utili sintesi.
Sia gli operatori della salute spirituale che quelli della salute mentale possono dialogare e collaborare mettendosi al servizio, prendendosi cura della sofferenza pur con approcci differenti.
Entrambi hanno a cuore il “ben-essere” in contrapposizione a situazioni di “mal-essere”. Qualsiasi sia l’origine del male.
COME SI PONGONO PSICOLOGI E PSICHIATRI
Un colloquio psicologico
Lo psicologo è un professionista della salute mentale che «opera al fine di conoscere, migliorare e tutelare il benessere psicologico e la salute nelle persone, famiglie, comunità e organizzazioni sociali e lavorative»[1] recita la declaratoria degli atti tipici dello psicologo.
Lo psicologo è anche uno scienziato, quindi ha il dovere di indagare e, dove possibile, sperimentare.
Naturalmente uno psicologo ateo faticherà molto a prendere in considerazione aspetti metafisici dell’esistenza, al contrario uno psicologo cristiano dovrà cercare di vigilare affinché la sua fede non scada mai nel fideismo.
Rispetto a come lo psicologo si deve porre nei confronti di persone nelle quali verifica segnali o elementi comportamentali che lo orientano verso possibili demonopatie, occorre tenere presente quanto cita l’articolo 4 del codice deontologico degli Psicologi, che ricorda come sia necessario “astenersi dall’imporre” le proprie opinioni. Però questa frase viene sovente interpretata in senso riduttivo e troppo spesso diventa “astenersi dal proporle”.
Ma questa modalità operativa e non è sempre un bene per il paziente e non è del tutto sano neanche per il terapeuta. Proporre è lecito, imporre no!
COME SI PONGONO GLI ESORCISTI
L’esorcista Don Gabriele Amorth, socio onorario della nostra associazione fino alla sua morte
L’esorcista invece si occupa di aiutare la persona a ripristinare la salute spirituale messa a repentaglio da un’azione demoniaca straordinaria, ed «è un sacerdote che per la sua pietà, scienza, prudenza e integrità di vita sia ritenuto dall’Ordinario idoneo a tale ministero e da lui espressamente autorizzato ad esercitarlo. […] Il ministero dell’esorcista perciò, oltre che di liberazione, è anche un ministero di consolazione».[2]
Anche per gli esorcisti ci sono dei pericoli: la fatica del ministero e la demotivazione per risultati che spesso tardano a palesarsi, uniti ad un eccessivo attivismo e ad attacchi demoniaci volti allo scoraggiamento sono alcuni dei pericoli ai quali possono andare incontro. Soprattutto quelli che non riescono a conservare un perfetto equilibrio tra il fare e l’essere, tra l’immanente e il trascendente, tra l’azione materiale e la vita spirituale.
Il buon esorcista deve possedere una grande fede matura, ma anche un’ottima struttura di personalità, per conservarsi equilibrato durante un compito molto delicato e potenzialmente destabilizzante.
ESORCISTI E PSICOLOGI POSSONO COLLABORARE?
Sempre più spesso si assiste ad esorcisti che collaborano con gli esperti della salute mentale e viceversa. Le testimonianze sia da parte dei sacerdoti che degli psichiatri/psicologi che da tempo collaborano sono estremamente positive. Risulta evidente che, in fondo, esorcisti e psicologi desiderano entrambi esaltare l’unicità dell’uomo, promuovendone la salute in modo integrale, “liberandolo da ogni male”.
La modalità d’approccio e la disposizione d’animo nell’affrontare le azioni demoniache straordinarie dev’essere simile sia per i sacerdoti che per gli esperti della relazione d’aiuto:
In questo articolo abbiamo compreso che è possibile e auspicabile una collaborazione tra esperti della salute mentale ed esorcisti, i primi per escludere psicopatologie conclamate, i secondi per esercitare un ministero di liberazione e di consolazione che parte da una precisa richiesta di Gesù.
[1] ORDINE DEGLI PSICOLOGI, La professione di Psicologo: declaratoria, elementi caratterizzanti ed atti tipici, Roma, 05/06/2015.
[2] CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA, Rito degli esorcismi “De exorcismis et supplicationibus quibusdam” (versione italiana), Presentazione, 2001.
È giornalista pubblicista, enologo, dottore in scienze e tecniche psicologiche, counselor professionista e mediatore familiare. È co-fondatore dell’associazione Famiglia della Luce con Camilla e titolare di Ascolti di Vita.
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