La maturità relazionale cristiana
La parabola del buon samaritano fa molto riflettere…
La parabola del buon samaritano fa molto riflettere…
In questo articolo verrà affrontata di maturità relazionale cristiana partendo dalla parabola del buon samaritano. Scopri le differenti posizioni e dove ti collochi tu!
IL CRISTIANESIMO È RELAZIONE
Farsi prossimo significa non fuggire la relazione
Il cristianesimo è basato sulla relazione: io con Dio e io con il prossimo. La maturità relazionale è una conquista che scaturisce dalla gestione quotidiana delle proprie emozioni e dal continuo riconoscimento e superamento del proprio limite. Molti cristiani pensano che il semplice fatto di professarsi tali consenta una relazione privilegiata e matura con Dio, ma non è così.
Il fatto di essere stati creati ad immagine e somiglianza di Dio non è un lasciapassare verso la maturità relazionale. Infatti se è corretto affermare che l’immagine divina ci appartiene di diritto, la somiglianza divina è una conquista frutto di continuo lavoro su sé stessi.
LA PARABOLA DEL BUON SAMARITANO
La parabola del buon samaritano raccontata nel Vangelo di Luca (Lc 10 25,37) è paradigmatica per evidenziare tre tipi di relazione: leggiamola assieme.
Ed ecco, un dottore della Legge si alzò per metterlo alla prova e chiese: «Maestro, che cosa devo fare per ereditare la vita eterna?». Gesù gli disse: «Che cosa sta scritto nella Legge? Come leggi?». Costui rispose: «Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua forza e con tutta la tua mente, e il tuo prossimo come te stesso».
Gli disse: «Hai risposto bene; fa’ questo e vivrai». Ma quello, volendo giustificarsi, disse a Gesù: «E chi è mio prossimo?». Gesù riprese: «Un uomo scendeva da Gerusalemme a Gerico e cadde nelle mani dei briganti, che gli portarono via tutto, lo percossero a sangue e se ne andarono, lasciandolo mezzo morto.
Per caso, un sacerdote scendeva per quella medesima strada e, quando lo vide, passò oltre.
Anche un levita, giunto in quel luogo, vide e passò oltre.
Il samaritano è interpellato dal dolore dell’altro ed entra in relazione
Invece un Samaritano, che era in viaggio, passandogli accanto, vide e ne ebbe compassione. Gli si fece vicino, gli fasciò le ferite, versandovi olio e vino; poi lo caricò sulla sua cavalcatura, lo portò in un albergo e si prese cura di lui. Il giorno seguente, tirò fuori due denari e li diede all’albergatore, dicendo: «Abbi cura di lui; ciò che spenderai in più, te lo pagherò al mio ritorno». Chi di questi tre ti sembra sia stato prossimo di colui che è caduto nelle mani dei briganti?». Quello rispose: «Chi ha avuto compassione di lui». Gesù gli disse: «Va’ e anche tu fa’ così».
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DIFFERENTI STILI RELAZIONALI
Dal punto di vista relazionale da questa parabola emergono tre stili relazionali:
Ognuno di noi esprime alternativamente una di queste posizioni relazionali, ma Gesù ci ha indicato chiaramente l’obiettivo divino. Se vogliamo essere non solo ad immagine ma anche somiglianti a Dio non possiamo che accogliere l’esortazione di Gesù: «Va’ e anche tu fa’ così».
Vale la pena rifletterci e, magari, provarci!
È giornalista pubblicista, enologo, dottore in scienze e tecniche psicologiche, counselor professionista e mediatore familiare. È co-fondatore dell’associazione Famiglia della Luce con Camilla e titolare di Ascolti di Vita.
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