Lo sviluppo dell’amore nella vita umana
Quattro fasi progressive per vivere l’amore fino in fondo
Quattro fasi progressive per vivere l’amore fino in fondo
In questo articolo si parla di amore ricevuto e donato partendo dalle riflessioni dello psicologo argentino Pablo Verdier, il quale sostiene che nella vita di ogni persona si riscontrano quattro fasi progressive. Se una o più di queste fasi è assente, disordinata o distorta le conseguenze sono profonde e spesso determinano effetti psicopatologici durante l’evoluzione della persona.
Da bambini impariamo un codice d’amore
La psicologia dello sviluppo sostiene si impara ad amare solo se si è stati amati a sufficienza da bambini, ed è proprio dalle percezioni d’amore ricevute che viene interiorizzato un “codice d’amore” che poi si esprime con modalità diverse nelle differenti fasi della vita adulta.
Secondo lo psicologo argentino Dr. Pablo Verdier, primo presidente dell’APSIP (Asociación de Psicología Integral de la Persona) le nostre identità, le nostre motivazioni, i nostri progetti di vita sono amori, e il nostro benessere o disagio psicologico ed esistenziale dipende dalla maturità dei nostri amori. E sostiene che, curiosamente, nella psicologia accademica e scientifica si tende ad ignorare questo principio così fondamentale.
L’amore si sviluppa in quattro fasi
Quando si osserva il corso della vita dell’uomo sotto la lente dell’amore si possono distinguere quattro fasi che si sviluppano progressivamente e in modo naturale, o almeno dovrebbero farlo:
Se una o più di queste fasi è assente, disordinata o distorta le conseguenze sono profonde e spesso determinano effetti psicopatologici durante l’evoluzione della persona.
VUOI FARE IL PUNTO SULLE TUE FASI D’AMORE?
Puoi parlane con noi!
In questa fase percepiamo l’amore verso di noi
Questa fase corrisponde al periodo tra il concepimento e la pubertà, cioè all’infanzia, ed è in questo periodo che abbiamo ricevuto un enorme bagaglio d’amore, magari in modo maldestro o carente, ma il fatto di essere nati è già di per sé un primo grande atto d’amore da parte di nostra madre oppure di entrambi i genitori.
Anche se non siamo stati cercati, anche quando la gravidanza è proseguita con mille dubbi, anche se il nostro concepimento è avvenuto in modo traumatico, anche se siamo stati abbandonati dopo la nascita per essere adottati siamo nati, non è una cosa così scontata, come dimostrano i numeri enormi delle interruzioni spontanee di gravidanza.
Dopo la nascita siamo cresciuti con una base affettiva più o meno stabile e sicura, e questo ci ha resi più o meno forti ed indipendenti. Le figure di riferimento ci hanno confermati, convalidati e affermati con l’amore, ed hanno contribuito a costruire nel bambino un’eredità affettiva che poi potrà essere spesa.
In questa fase vengono compiuti anche incontri d’amore più spirituali, sovente mediati da una religione collegata al proprio contesto culturale.
Se abbiamo percepito molto amore durante l’infanzia disponiamo di un grande bagaglio, al contrario avremo un bagaglio affettivo leggero, limitato o carente, ma comunque mai assente.
In questa fase l’amore matura
Questa fase corrisponde all’adolescenza e si estende dalla pubertà biologica e comprende le prime scelte importanti di vita. Dopo l’infanzia, il capitale umano a disposizione del soggetto per eredità è l’amore ricevuto. Ora è giunto il momento di maturare la risposta all’amore.
In chi è stato affermato nel suo essere dall’amore ricevuto, nasce spontaneo il desiderio di proiettarsi nella vita nel sogno di un “per che cosa” e di un “perché”. Un perché che solo un altro amore può riempire.
Il giovane sente che la vita è la realizzazione di un sogno che trascende la giovinezza, si tratta di un sogno d’amore. In questo periodo di maturazione si prova a scoprire cosa e chi si vuole essere da adulti. E si inizia a scoprire che oltre all’io esiste anche un bisogno fondamentale di proiettarsi verso altri e guardare oltre l’orizzonte scontato del fare. Si parte dalle passioni cercando di collegarle ai principi e ai valori. Si prova a coniugare il fare con l’essere.
L’amore porta frutti
Giunge poi la fase dell’età adulta, dove si cerca di concretizzare ciò che si è ricevuto, si comincia a raccogliere i frutti di ciò che è stato seminato attraverso lo studio, le esperienze, le relazioni, ma soprattutto attraverso l’amore. Dopo essersi preparati arriva il periodo dei frutti dell’amore maturo, dei frutti preparati per essere donati ad altri attraverso relazioni stabili che contemplano l’intimità psicologica e il dono di sé, che portano alla generatività sia aprendosi alla possibilità di creare nuova vita con i figli oppure consacrandosi ad una missione che abbraccia tante altre vite. È questa la fase dei frutti più estesi, come se la natura dicesse che il fine, il nostro fine, è portare frutto.
In questa fase si è grati per l’amore e si dona amore
Infine subentra la fase dell’età matura, dove un’esistenza vissuta secondo le tappe stabilite suscita gratitudine, pace, gioia, equilibrio e saggezza.
Al contrario un’esistenza vissuta in modo carente rispetto alle tappe precedenti provoca disperazione, confusione, squilibrio, impulsività e dipendenza affettiva. La gratitudine contribuisce a determinare quella “giovinezza di spirito” che non vuole imitare i giovani ma che fa sentire giovani nonostante gli acciacchi fisici, si è diventa coscienti del fatto che l’unico vero fallimento nella vita è quello in amore.
La giovinezza di spirito permette di affacciarsi alla morte con relativa serenità e apertura verso tutto ciò che giunge. Subentra la bellezza e la saggezza di una vita ben spesa, compiuta, coronata da una vecchiaia vissuta come ultima possibilità di trasmettere ciò che si è sperimentato.
Abbiamo parlato di amore e delle sue quatto fasi evidenziate dallo psicologo Pablo Verdier. Si sviluppano progressivamente durante il corso della vita e questo itinerario di amore ereditato, raccolto e donato porta alla completezza dell’esperienza esistenziale, ma se una o più fasi è carente o distorta le conseguenze per la persona sono profonde e determinano disagi che possono anche produrre effetti psicopatologici.
È giornalista pubblicista, enologo, dottore in scienze e tecniche psicologiche, counselor professionista e mediatore familiare. È co-fondatore dell’associazione Famiglia della Luce con Camilla e titolare di Ascolti di Vita.
Scrivici
Lascia un Commento
Vuoi partecipare alla discussione?Sentitevi liberi di contribuire!