Progetti, obiettivi e valori
Come progettare per ottenere felicità e benessere.
Come progettare per ottenere felicità e benessere.
In questo articolo si parlerà di progetti, obiettivi e valori. Si tratta di aspetti differenti tra loro che necessitano di essere integrati per realizzare scelte di vita sane e coerenti. Verranno spiegati i meccanismi che si celano dietro a molte scelte e verrà suggerito come progettare per ottenere felicità e benessere.
Per progettare occorre avere chiaro l’obiettivo
Nel complesso periodo adolescenziale si completa la definizione di Sé e prende piede la nostra personalità, vengono ridefiniti e rinegoziati i valori, sono consolidate o smontate alcune credenze, nascono nuove preferenze, sono messe alla prova le motivazioni e vengono elaborati progetti con obiettivi più o meno realistici. Si passa dall’età delle speranze possibili all’età dei progetti realizzabili tipica del mondo adulto. Progetti di studio, di lavoro, familiari, sociali: insomma, progetti di vita.
Progettare è una parola complessa che può essere scomposta in “gettare in avanti per”. Per gettarsi in avanti in modo coerente è necessario attivare contemporaneamente tre processi mentali:
In molti progetti di vita si tende sovente a saltare uno o più passaggi. Magari è capitato anche te di sognare un obiettivo ma poi di perseguirlo senza metodo, oppure senza verificare la sua congruenza con i principi valoriali.
Occorre scegliere obiettivi concreti e realistici
Sognare obiettivi è lecito, ma un obiettivo per farci anche del bene deve poggiare su dei valori. Anche San Paolo nella prima lettera ai Corinzi ricorda che «Tutto mi è lecito!». Ma non tutto giova. «Tutto mi è lecito!». Ma io non mi lascerò dominare da nulla. (1 Cor 6,12)
Inoltre per essere realizzabile l’obiettivo deve poggiare su un corretto esame di realtà, cioè dev’essere realistico e portato avanti attraverso azioni logiche e consequenziali.
Quando nella nostra vita obiettivi, azioni e valori non sono coincisi abbiamo finito per provare un vuoto interiore che ha alimentato la mancanza di senso unita ad una profonda inquietudine.
Progettare per costruire e non distruggere qualcosa o qualcuno
Può essere capitato che qualche volta abbiamo progettato non “per qualcosa o qualcuno” ma “contro qualcosa o qualcuno”, magari sotto la tensione della paura o dell’odio. Ma se si inizia nella paura si finisce anche nella paura. Se si inizia nell’odio si finisce nell’odio. Se si inizia senza valori si finisce nell’angoscia.
Invece quando si opera con un occhio ai valori e uno ai talenti si progetta in modo virtuoso, si sta bene con sé stessi e ci si trasforma in testimoni di bene.
Ognuno di noi è frutto di un progetto non solo umano ma anche divino, un progetto d’amore già potenzialmente perfetto e realizzato che però tocca a noi assecondare ed lasciar esprimere in pienezza.
Per S. Tommaso d’Aquino ogni persona è naturalmente orientata al bene, anche se che per motivi collegati alla propria libertà può dis-orientarsi rispetto al progetto originale. Anche noi ci siamo distaccati dal nostro progetto originale?
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Parliamo ora di obiettivi e valori e scopriamo meglio le differenze tra i due termini.
L’obiettivo è temporaneo
Gli obiettivi vanno centrati ma poi passano
L’obiettivo è un risultato temporaneo che si desidera raggiungere e completare (es. voglio laurearmi, voglio diventare dirigente, voglio essere più ascoltata da mio marito/compagno, voglio fondare un’associazione, voglio guadagnare di più…). Più l’obiettivo è chiaro e ben definito più si hanno probabilità di raggiungerlo, ma una volta raggiunto non ha più senso perseguirlo e se ne cerca un altro. L’obiettivo rappresenta ciò che si ritiene utile in un determinato momento e porta la persona a concentrarsi molto su sé stessa, e si può correre facilmente il rischio di utilizzare gli altri in modo strumentale pur di raggiungere l’obiettivo prefissato.
Il valore è duraturo
I valori costentono di guardare in alto
Il valore è invece una direzione stabile verso la quale si desidera tendere, dura nel tempo, spesso tutta la vita (es. valore della famiglia, valore della paternità o maternità, sincerità, onestà, fedeltà…). Il valore rappresenta ciò per cui vale la pena vivere e lottare e porta la persona a decentrarsi da sé stessa e a guardare verso l’altro. Per un grande valore si è disposti a dare la propria vita.
Quindi abbiamo visto che l’obiettivo è generalmente autocentrato e risponde al principio del piacere, invece il valore è decentrato e risponde al principio del bene maggiore. Esistono anche valori sociali definiti da regole che confluiscono nelle leggi.
Facciamo un esempio: per me il rispetto è tutto, si tratta di un valore, ma ho anche come obiettivo di guadagnare molto denaro perché mi piace viaggiare. Il denaro è un mezzo per realizzare l’obiettivo.
Se per giungere a guadagnare molto sono disposto a calunniare oppure a frodare altre persone contravvengo sia il mio valore morale del rispetto che la legge umana che vieta calunnia e frode. Quindi anche se il mio comportamento raggiunge l’obiettivo di viaggiare grazie al denaro guadagnato con frode e calunnia alla fine non sarò davvero felice, perché avrò tradito il valore del rispetto. Non ho rispettato il prossimo e non ho rispettato me stesso, è probabile che vivrò anche un certo senso di colpa.
Proseguire senza troppe domande oppure con mille dubbi…
È possibile che anche noi in alcune occasioni siamo stati disposti ad andare avanti per la nostra strada senza porci troppe domande, creando una sorta di scissione tra principi e azioni, magari offrendoci un sacco di giustificazioni rispetto a comportamenti che dentro di noi sentivamo sbagliati. Attraverso la razionalizzazione abbiamo soffocato il fastidio rispetto a comportamenti che in fondo sapevamo essere ingiusti.
Ma è anche possibile che per paura di sbagliare o di osare, ci siamo negati esperienze che avrebbero potuto farci bene. Ci siamo negati di progettare perché avevamo paura di sognare e di sperare: c’era la possibilità di rimanere fregati anche questa volta! L’eccesso di scrupoli e la rinuncia possono averci inariditi e resi incapaci sia di amare, che di amarci e di lasciarci amare. Avendo rinunciato a metterci alla prova non abbiamo potuto lasciare spazio ai valori ed esercitare le virtù, in particolare la virtù della temperanza.
Abbiamo parlato di progetti, obiettivi e valori e visto che obiettivi chiari e realistici uniti a valori ben definiti sono la base di ogni progetto destinato al successo e al benessere. Sovente si sacrifica uno di questi aspetti e si è disposti ad andare avanti per la propria strada senza porsi troppe domande, oppure ci si nega esperienze utili per paura di sbagliare o di osare. Progettare in modo coerente con i valori e con i propri talenti permette di costruire sulla roccia e offre appoggi stabili alla propria esistenza.
È giornalista pubblicista esperto del settore eno-agro-alimentare, è psicologo, counselor professionista e mediatore familiare. È anche co-fondatore dell’associazione Famiglia della Luce con Camilla e titolare di Ascolti di Vita.
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