Quale è la tua posizione relazionale?
Scopri i principali stili relazionali e quale ti si addice di più
Scopri i principali stili relazionali e quale ti si addice di più
In questo articolo affronteremo le posizioni relazionali più comuni e vedremo che ognuno di noi ne possiede uno peculiare. Scopri qual’è il tuo stile prevalente!
CHE FATICA LA RELAZIONE CON IL PROSSIMO
Ognuno di noi si relaziona con il prossimo in modo peculiare, facendo prevalere un determinato stile. Gli stili relazionali più comuni sono fondamentalmente quattro:
Gli stili aggressivo, passivo e passivo-aggressivo sono innati, mentre l’assertivo si apprende con l’esperienza.
Quando utilizziamo lo stile aggressivo o passivo la nostra umanità non incontra mai davvero quella dell’altro (facciamo come se l’altro non ci fosse e passiamo oltre) mentre nello stile assertivo le due umanità si incontrano senza svalutarsi reciprocamente. In tutte le persone stile passivo ed aggressivo convivono e quando agisce l’uno non agisce l’altro.
LO STILE AGGRESSIVO
L’aggressivo vuole dominare
Chi esercita uno stile aggressivo è convinto di essere ultimo, ma non vuole star dietro, quindi fa di tutto per convincere sé stesso e il prossimo che che sta davanti. Lo stile aggressivo ottiene spesso di riuscire a guadagnare la prima posizione ed ottenere quello che gli interessa.
Comportandosi così avrà tante persone che lo rispettano per timore o interesse, perché è meglio cercare di essergli amico per non essere colpiti da lui.
Ma in realtà non ha amici veri e nel momento del bisogno tutti scompaiono oppure si vendicano e non sa mai quanto vale davvero, quindi paga il costo dell’isolamento.
LO STILE PASSIVO
Il passivo rinuncia e si fa portare in spalla dagli altri
Chi esercita uno stile passivo deve compiacere sempre il prossimo, è convinto di essere primo ma si mette sempre dietro.
Lo stile passivo ha il vantaggio che va bene a tutti, tutti lo scelgono come collaboratore e non viene escluso perché tendenzialmente non infastidisce gli altri, il passivo è convinto di valere e di non essere compreso.
Però non esprimendo la sua opinione e i suoi desideri non riesce più a capire chi è veramente, qual’è il suo pensiero, i suoi desideri e paga un costo altissimo sul piano della personalità.
LO STILE PASSIVO-AGGRESSIVO
Il passivo-aggressivo sovente si chiude in un mutismo colpevolizzante
C’è anche lo stile passivo-aggressivo dove si fondono e miscelano in rapida alternanza passività e aggressività.
Chi esercita questo stile è apparentemente compiacente e remissivo, sovente taciturno, ma appena può interviene per affondare il prossimo senza pietà, perché è profondamente violento e gode nel fare danno, ma lo fa solo quando reputa che ci siano le condizioni propizie, quindi è molto opportunista e utilizza strategie diversive, come prendere tempo, in attesa che l’altro faccia il primo passo e si scopra.
È molto meticoloso, sovente paranoico e paga un costo altissimo per sostenere costantemente la sua doppia personalità.
LO STILE ASSERTIVO
Con l’assertività si vince entrambi
Nello stile assertivo invece viene utilizzata una corretta miscela tra gli stili precedenti, ciò consente di riequilibrare costi e benefici di entrambi. Il conto si paga prima e non dopo, perché è uno stile relazionale che richiede sforzi preventivi per essere appreso ed esercitato.
Ma i vantaggi sono notevoli, perché si ottiene un elevato livello di autoefficacia, inoltre è uno stile diffusivo, perché quando in un ambiente c’è una persona assertiva lo stile tende a diffondersi ai presenti.
A volte si cerca di essere assertivi ma non si riesce a farlo, ciò è dovuto a giochi relazionali inconsci che rendono difficile o addirittura impossibile attuare questo stile, che poggia su un corretto esame di realtà e su un buon livello di autostima.
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ALCUNE DOMANDE UTILI…
Nella relazione con il prossimo è quindi utile porsi delle domande per facilitare un esame di realtà:
Questa sequenza permette di rendere più espliciti i pensieri e i sentimenti che ci animano e consentono di agire in modo più ponderato.
Abbiamo visto che esistono quattro posizioni relazionali più comuni e ognuno di noi ne possiede una peculiare. Abbiamo scoperto che l’assertività è la posizione più vantaggiosa ma va imparata, invece le altre sono decisamente meno vantaggiose oppure palesemente problematiche ma sono innate. Ne deriva che ognuno di noi è chiamato a lavorare sulle proprie relazioni per tutta la vita: se vuoi puoi farlo con noi!
È giornalista pubblicista, enologo, dottore in scienze e tecniche psicologiche, counselor professionista e mediatore familiare. È co-fondatore dell’associazione Famiglia della Luce con Camilla e titolare di Ascolti di Vita.
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