PAROLE DI VITA
Il Vangelo incarnato che aiuta a riflettere
Il Vangelo incarnato che aiuta a riflettere
La riflessione di Gesù rispetto ai beni materiali e spirituali
In questo articolo Gesù fa una comparazione interessante: da una parte parla di tesori preziosi a prova di ladro che non possono essere sottratti e che si conservano senza danni, dall’altra di tesori che possono essere rubati o deteriorati. E poi parla di sguardi tenebrosi in contrapposizione con gli sguardi limpidi, e ci fa capire che tra il modo di guardare la realtà e la qualità dei tesori accumulati c’è una stretta correlazione.
In quel tempo. Il Signore Gesù diceva ai suoi discepoli: «Non accumulate per voi tesori sulla terra, dove tarma e ruggine consumano e dove ladri scassìnano e rubano; accumulate invece per voi tesori in cielo, dove né tarma né ruggine consumano e dove ladri non scassìnano e non rubano. Perché, dov’è il tuo tesoro, là sarà anche il tuo cuore. La lampada del corpo è l’occhio; perciò, se il tuo occhio è semplice, tutto il tuo corpo sarà luminoso; ma se il tuo occhio è cattivo, tutto il tuo corpo sarà tenebroso. Se dunque la luce che è in te è tenebra, quanto grande sarà la tenebra! Nessuno può servire due padroni, perché o odierà l’uno e amerà l’altro, oppure si affezionerà all’uno e disprezzerà l’altro. Non potete servire Dio e la ricchezza».
Andiamo con ordine. Per prima cosa Gesù dice che “accumulare tesori”, cioè accrescerli, è assolutamente lecito. D’altronde anche la famosa parabola dei talenti (Mt 25,14-30) invitava a far fruttare, ad aumentare, a non sotterrare semplicemente per conservare. Ma Gesù fa anche chiaramente capire che esistono sia tesori terreni che tesori celesti, e che la loro gestione è opposta.
Accumulare cose materiali costringe a stare in difesa
I tesori terreni o materiali sono destinati ad essere consumati e possono generare invidia e cupidigia nel prossimo, che viene indotto a trasformarsi in un ladro che ruba usando malizia o la forza. Possedere beni materiali costringe quindi ad una vita in costante difesa, chiusa in sé stessi, volta alla protezione.
I beni materiali sono governati dallo spirito del mondo, che nel linguaggio biblico è niente meno che il diavolo. Il problema non è avere beni materiali, ma è l’occhio con il quale li si osservano, la modalità con la quale si rimane concentrati su di essi che costringe a guardare verso il basso e indietro: in questo modo l’occhio inevitabilmente si incupisce perché non riesce ad alimentarsi con sguardi verso mete più elevate.
Accumulare tesori spirituali apre alla relazione
Invece i tesori celesti sono spirituali, non si consumano e non generano troppe invidie, sovente sono celati agli occhi altrui, nessuno li può rubare, quindi sono a prova di ladro. Di fronte all’abbondanza dei tesori spirituali ci si può permettere di andare oltre il possesso, e di aprirsi alla condivisione.
I tesori spirituali sono governati dallo Spirito Santo, che ispira pensieri, emozioni e comportamenti che fanno volgere lo sguardo in avanti e in alto, e donano occhi limpidi e luminosi.
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Quindi Gesù ci invita a fare un inventario dei magazzini dei tesori, e ci dice che se il magazzino celeste è sguarnito il cuore, sede dei sentimenti passionali, sarà prevalentemente rivolto alle cose terrene, al contrario se il magazzino celeste è ben pieno il cuore sarà prevalentemente rivolto alle cose spirituali.
Le cose spirituali sono il desiderio di relazione con Dio, che si esercita principalmente attraverso un decentramento dall’io che alimenta la preghiera, l’affidamento e l’altruismo. Gesù ci ricorda che è fondamentale andare verso l’altro, specialmente se è sofferente, infatti «ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me» (Mt 25,40).
Ricapitoliamo: sappiamo che Dio è amore e che se ci apriamo alla relazione con Lui riceviamo amore sovrabbondante, infine sappiamo che quando abbiamo ricevuto amore sovrabbondante non possiamo fare a meno di amare a nostra volta.
Amando si trasforma il cuore di pietra in un cuore di carne
Ecco spiegata la famosa frase di S. Agostino «Ama, poi fai come vuoi»: infatti qualsiasi cosa venga fatta amando dopo essere stati amati in modo perfetto da Dio non può che essere una cosa buona.
Una cosa buona risulta evidente anche ad un osservatore esterno, perché l’occhio di chi compie cose buone sarà semplice e il corpo luminoso.
Gesù invita quindi a scegliere il magazzino da privilegiare, perché non si può servire contemporaneamente due padroni: insomma, non si può avere la botte piena e moglie ubriaca!
Quale magazzino vogliamo riempire oggi? Ognuno avrà la propria risposta, io preferisco il magazzino che rende gli occhi luminosi e non tenebrosi. E tu?
È giornalista pubblicista, enologo, dottore in scienze e tecniche psicologiche, counselor professionista e mediatore familiare. È co-fondatore dell’associazione Famiglia della Luce con Camilla e titolare di Ascolti di Vita.
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